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Benessere Animale e Allevamento: amici o nemici

Si fa presto a parlare di benessere animale, ma che cos’è esattamente?
Un animale presenta uno stato di benessere soddisfacente se è sano, comodo, ben nutrito, sicuro, in grado di tenere un comportamento naturale e se non patisce disagi riconducibili ad esempio a dolore, paura, sofferenza.

Storia e definizione

Secondo l’AIA (Associazione Italiana Allevatori) i consumatori chiedono che gli animali destinati al consumo alimentare vengano trattati bene e questa richiesta è sempre più pressante.
Il benessere animale infatti contribuisce alla qualità dei prodotti finali in forma diretta o indiretta. Negli ultimi anni anche la normativa UE si è ampliata al riguardo e sembra destinata a rafforzarsi in futuro. Un esempio in questo senso è la Direttiva europea polli da carne, che stabilisce le norme minime per la protezione dei polli allevati per la produzione di carne (broiler).

Nel 1976 Hughes diede una definizione di benessere che viene ancora oggi citata: “Il benessere è uno stato di salute completo, sia fisico che mentale, in cui l’animale è in armonia con il suo ambiente”.

Nel 1964 Ruth Harrison pubblicò il libro “Animali Macchine” che sollevò la questione del benessere degli animali allevati intensivamente. In seguito allo scalpore causato da questo libro il governo inglese commissionò un rapporto ad un gruppo di ricercatori; ne scaturì il Brambell Report.
Questa pubblicazione, oltre ad essere uno dei primi documenti ufficiali relativi al benessere animale, enunciò il principio (ripreso poi dal British farm animal welfare council nel 1979) delle cinque libertà per la tutela del benessere animale.

Ne abbiamo parlato qui: Le Cinque libertà per la tutela del benessere animale.

Benessere Animale: quali parametri

Il benessere animale non può essere valutato secondo variabili semplici, ma deriva dall’insieme dei parametri che riguardano propriamente gli animali (es. parametri sanitari) e di quelli relativi all’ambiente di allevamento e alla sua gestione (es. microclima).
La questione risulta delicata: oggi si vuole garantire ai consumatori la qualità dei prodotti di origine animale, oltre a certificare che questi prodotti non siano inquinanti per l’ambiente e sempre assicurandosi che gli animali vengano allevati secondo criteri che ne rispettano le esigenze fondamentali.

Come abbiamo spesso ricordato, l’allevamento è una passione oltre che un lavoro quotidiano duro ed impegnativo. Nel dibattito sul benessere animale, è necessario riconoscere che gli allevatori si impegnano costantemente nel trovare ed applicare le migliori tecnologie disponibili (BAT) atte a garantire le migliori condizioni di vita ai loro animali.

I consumatori devono diventare consapevoli del fatto che un prodotto di qualità, proveniente da una filiera trasparente e garantita, costi di più poiché per equilibrare il profitto, la salvaguardia dell’ambiente e il benessere animale gli allevatori investono grandi risorse in tecnologie avanzate e macchinari di ultima generazione.

Come possiamo rendere più semplice il lavoro quotidiano degli allevatori?
La nostra tecnologia brevettata risponde a questa domanda.

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